Giorno #29: Un Mondo che Cambia.



Ho riflettuto a lungo sulla necessità di pubblicare questo post, questa notte ho dormito un paio d'ore al massimo. Ma è giusto che il mondo sappia. Sempre che esista ancora, un mondo.

Ieri mattina mi sono alzato all'alba, convinto che saremmo partiti in direzione del lido di Melide da lì a pochi minuti. Massi si è però fatto vedere solo alle nove e ci siamo imbarcati verso le 10. Si è messo lui ai remi. Ha diretto la barca in direzione nord all'altezza di Morcote e mi sono posizionato sulla punta, per scorgere per primo il lido di Melide. Ci abbiamo messi parecchi minuti, prima di essere abbastanza vicini: la costa era infestata di zombie, non c'era più un angolo libero sul prato. Il sopravvissuto era di schiena, seduto al centro della piattaforma con una coperta sulle spalle e una sulla testa. Immobile.
Sta ancora dormendo.
Mi sono alzato in piedi e ho preso a sbracciarmi.
Non una parola finché siamo là. E nemmeno un gesto”, ha ordinato Massi.
Mi sono messo a sedere e ho aspettato. Una volta attraccati, Massi ha imbracciato il fucile e con un salto è atterrato sulla piattaforma. Solo a quel punto il sopravvissuto è sembrato scuotersi.
Eccoci, siamo arrivati!” ho detto.
Massi mi ha puntato il fucile in faccia. “Ti avevo detto di stare zitto, recluta. E se provi a scappare con la barca, sparo a tutti e due e me la riprendo a nuoto.”
Ma che cos'hai in mente?” gli ha chiesto Viola.
Voglio spiegarvi qualcosina, ecco tutto.”
In quel momento il sopravvissuto si è voltato: aveva la pelle così pallida che intravedevo le vene sulle guance, le occhiaie scavate e bluastre, gli occhi insanguinati con le iridi bianche.
Si era trasformato.
Si è alzato in piedi, le coperte gli sono cadute di dosso. La ferita al polpaccio si era annerita e attorno si era creata una chiazza rossastra. Ha spalancato la bocca e ha mosso due passi verso Massi con le braccia allungate.
Voi credete che il mondo sia ancora quello di una volta, vero? Dove c'è la fiducia, la solidarietà e tutti quei cazzo di buoni sentimenti” e ha schivato lateralmente lo zombie, facendoli due pacche sulla schiena. Poi si è spostato sull'angolo opposto della piattaforma, mentre il morto vivente si voltava.
Voi credete che questa sia una specie di simulazione, come in quei merdosi giochini di guerra che quei piscialletto delle reclute si portano in camerata” e ha saltato, facendo ondeggiare la piattaforma. Lo zombie ha perso l'equilibrio ed è caduto sul sedere. “Dove basta vivere alla vecchia maniera, per venirne fuori. Come se si trattasse così, di una scossa temporanea.” Il morto vivente si è rialzato e si è rimesso in marcia verso lui.
Voi credete tutto questo, e dovete smetterla, per la puttana. Il mondo è cambiato, le persone sono cambiate. Bisogna agire di conseguenza. Con freddezza” e gli ha tirato un calcio sulla coscia destra, facendolo cadere sulle ginocchia. “Determinazione” e gli ha centrato la fronte con un pugno, così da farlo cadere sulla schiena. “Forza” ed è saltato a piedi uniti sul suo petto mentre lui si dibatteva, ringhiava e cercava di afferrarlo con gli artigli.
Massi è sceso dal corpo e si è avvicinato a noi. “Fidatevi ancora una volta delle parole di qualcuno, e sarà la vostra fine. Ma non per mano loro” e ha indicato la costa. “Per mano mia.” Lo zombie intanto si era rimesso in piedi e stava ondeggiando alla ricerca della preda. “Bisogna sempre guardarsi akle spalle, ficcatevelo in quella cazzo di testa.” Il morto vivente si era girato del tutto, l'aveva individuato e stava camminando verso lui. Avremmo dovuto avvisarlo, ma sia io, sia Viola siamo rimasti in silenzio. “E mai, mai abbassare la guardia. CAPITO O NO?”
Su quelle parole ha sfoderato la spada con la mano destra, si è voltato di scatto e gli ha spiccato la testa dal collo; mentre il corpo crollava a terra, l'ho osservata rotolare un metro più in là. Era ancora viva, sbatteva gli occhi e addentava l'aria. Ho così ripensato a tutte le cose che sapevo di lui, agli articoli che avevo letto, alle volte che l'avevo incrociato in centro a Lugano. A quello che era stato.
Ha ragione; il mondo è cambiato.
Massi ha sputato per terra e ha calciato la testa nel lago. Ha ripreso il fucile, è salito in barca e si è rimesso ai remi.


Questa mattina mi ha ordinato di individuare l'armeria più vicina. Ripartiremo presto.

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