Ho
riflettuto a lungo sulla necessità di pubblicare questo post, questa
notte ho dormito un paio d'ore al massimo. Ma è giusto che il mondo
sappia. Sempre che esista ancora, un mondo.
Ieri
mattina mi sono alzato all'alba, convinto che saremmo partiti in
direzione del lido di Melide da lì a pochi minuti. Massi si è però
fatto vedere solo alle nove e ci siamo imbarcati verso le 10. Si è
messo lui ai remi. Ha diretto la barca in direzione nord all'altezza
di Morcote e mi sono posizionato sulla punta, per scorgere per primo
il lido di Melide. Ci abbiamo messi parecchi minuti, prima di essere
abbastanza vicini: la costa era infestata di zombie, non c'era più
un angolo libero sul prato. Il sopravvissuto era di schiena, seduto
al centro della piattaforma con una coperta sulle spalle e una sulla
testa. Immobile.
Sta
ancora dormendo.
Mi
sono alzato in piedi e ho preso a sbracciarmi.
“Non
una parola finché siamo là. E nemmeno un gesto”, ha ordinato
Massi.
Mi
sono messo a sedere e ho aspettato. Una volta attraccati, Massi ha
imbracciato il fucile e con un salto è atterrato sulla piattaforma.
Solo a quel punto il sopravvissuto è sembrato scuotersi.
“Eccoci,
siamo arrivati!” ho detto.
Massi
mi ha puntato il fucile in faccia. “Ti avevo detto di stare zitto,
recluta. E se provi a scappare con la barca, sparo a tutti e due e me
la riprendo a nuoto.”
“Ma
che cos'hai in mente?” gli ha chiesto Viola.
“Voglio
spiegarvi qualcosina, ecco tutto.”
In
quel momento il sopravvissuto si è voltato: aveva la pelle così
pallida che intravedevo le vene sulle guance, le occhiaie scavate e
bluastre, gli occhi insanguinati con le iridi bianche.
Si
era trasformato.
Si
è alzato in piedi, le coperte gli sono cadute di dosso. La ferita al
polpaccio si era annerita e attorno si era creata una chiazza
rossastra. Ha spalancato la bocca e ha mosso due passi verso Massi
con le braccia allungate.
“Voi
credete che il mondo sia ancora quello di una volta, vero? Dove c'è
la fiducia, la solidarietà e tutti quei cazzo di buoni sentimenti”
e ha schivato lateralmente lo zombie, facendoli due pacche sulla
schiena. Poi si è spostato sull'angolo opposto della piattaforma,
mentre il morto vivente si voltava.
“Voi
credete che questa sia una specie di simulazione, come in quei
merdosi giochini di guerra che quei piscialletto delle reclute si
portano in camerata” e ha saltato, facendo ondeggiare la
piattaforma. Lo zombie ha perso l'equilibrio ed è caduto sul sedere.
“Dove basta vivere alla vecchia maniera, per venirne fuori. Come se
si trattasse così, di una scossa temporanea.” Il morto vivente si
è rialzato e si è rimesso in marcia verso lui.
“Voi
credete tutto questo, e dovete smetterla, per la puttana. Il mondo è
cambiato, le persone sono cambiate. Bisogna agire di conseguenza. Con
freddezza” e gli ha tirato un calcio sulla coscia destra, facendolo
cadere sulle ginocchia. “Determinazione” e gli ha centrato la
fronte con un pugno, così da farlo cadere sulla schiena. “Forza”
ed è saltato a piedi uniti sul suo petto mentre lui si dibatteva,
ringhiava e cercava di afferrarlo con gli artigli.
Massi
è sceso dal corpo e si è avvicinato a noi. “Fidatevi ancora una
volta delle parole di qualcuno, e sarà la vostra fine. Ma non per
mano loro” e ha indicato la costa. “Per mano mia.” Lo zombie
intanto si era rimesso in piedi e stava ondeggiando alla ricerca
della preda. “Bisogna sempre guardarsi akle spalle, ficcatevelo in
quella cazzo di testa.” Il morto vivente si era girato del tutto,
l'aveva individuato e stava camminando verso lui. Avremmo dovuto
avvisarlo, ma sia io, sia Viola siamo rimasti in silenzio. “E mai,
mai abbassare la guardia. CAPITO O NO?”
Su
quelle parole ha sfoderato la spada con la mano destra, si è voltato
di scatto e gli ha spiccato la testa dal collo; mentre il corpo
crollava a terra, l'ho osservata rotolare un metro più in là. Era
ancora viva, sbatteva gli occhi e addentava l'aria. Ho così
ripensato a tutte le cose che sapevo di lui, agli articoli che avevo
letto, alle volte che l'avevo incrociato in centro a Lugano. A quello
che era stato.
Ha
ragione; il mondo è cambiato.
Massi
ha sputato per terra e ha calciato la testa nel lago. Ha ripreso il
fucile, è salito in barca e si è rimesso ai remi.
Questa
mattina mi ha ordinato di individuare l'armeria più vicina.
Ripartiremo presto.
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