Il
tempo non ci sta aiutando.
Siamo
chiusi da tre giorni in questa villa di Carabietta, abbiamo
attraccato la barca al suo piccolo molo privato dopo la fuga da Riva San Vitale. L'abbiamo trovata
con le finestre sprangate e le porte chiuse; abbiamo spaccato un
vetro e una lucina appesa al soffitto ha preso a lampeggiare, ma per
fortuna l'allarme è di quelli senza sirene.
Se
arriva la polizia, tanto meglio ho pensato mentre controllavo il
pianterreno alla ricerca di qualche zombie.
La
casa era sgombra e il cancello in acciaio battuto che dà sulla
strada sembra solido; sulla strada c'è una macchina messa di
traverso e un morto vivente vicino al bagagliaio, di schiena, con la
testa piegata. Ha capelli lunghi, che forse un tempo dovevano essere
biondi. Una ragazza?
Come
detto, le condizioni meteo si sono fatte orribili e la neve ci ha
convinti a rimanere dove siamo, in attesa. La villa conta una ventina
di stanze, e dopo un primo sopralluogo ognuno di noi si è dedicato a
qualcosa: Massi ha trovato delle vecchie doppiette, qualche cartuccia
bagnata e delle spade appese a un muro. Coi fucili ha subito capito
che c'era poco da fare, ma dalle spade può tirare fuori qualcosa di
buono. Le ha pulite, affilate e ora le sta ingrassando.
Viola
ha trovato un tomo in italiano di non so quale scrittore russo e lo sta leggendo
al piano di sopra, in una stanza con la finestra rivolta verso il
lago. A differenza di quelle che danno sulla strada può tenere le
persiane aperte, e penso che la cosa la rilassi.
Io
mi sono messo a spulciare un po' di documenti che ho trovato in uno
scrittoio. La villa appartiene a una famiglia svizzero-tedesca di
nome Schwarzenbach e venga utilizzata solo nei mesi estivi. Una
fortuna, perché la dispensa è rifornita di cibo a lunga
conservazione.
Ho
trovato anche un elenco del telefono, e con la carta aperta sul
tavolo sto progettando le prossime tappe. Ne ho anche approfittato
per controllare qualche sito internet, ma tutto sembra essersi
bloccato al 23 dicembre, quasi un mese fa. Anche la casella e-mail
non segnala nuove risposte, e sono convinto che col tempo i sopravvissuti verranno sempre più decimati. A meno che ciò non
sia già successo, e gli unici a essere ancora vivi... siamo noi.
Da
qualche minuto ha iniziato a piovere più forte; speriamo che l'acqua
sciolga un po' di neve e ci liberi la via. Dobbiamo andarcene da questo Cantone, e al più presto.
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