Giorno #27: Il Sopravvissuto.



Stamane alle 9.45 è arrivata sul blog il commento tanto agognato: “Non siamo morti, passa pure!”
Ho afferrato il PC e sono corso di sotto da Massi.
Ci sono sopravvissuti!”
Lui ha alzato gli occhi al soffitto. “Ah, vabbé” e ha infilato due spade in altrettante guaine sistemate a croce dietro la schiena.
Allora sono andato da Viola e l'ho informata.
Avremo bisogno di mandare un segnale”, mi ha detto.
Forse ho quel che ci serve!” Sono sceso in cantina e sono tornato con una collezione di fuochi d'artificio che avevo scorto in un armadio l'altro ieri, probabilmente avanzati dopo i festeggiamenti del Primo d'Agosto. “Con questi ci vedranno di sicuro.”
Buona idea”, ha detto lei e ha caricato sulla barca due bottiglie d'acqua, dei biscotti, un kit farmaceutico da viaggio e delle coperte. “Non si sa mai.”
Siamo partiti poco dopo le 10, attorno a mezzogiorno eravamo nei pressi di Melide. Il ponte diga e la cantonale erano pieni di automobili e zombie, proprio come avevo visto tramite le webcam.
Ora in silenzio”, ha ordinato Massi alzando la mano aperta, “cerchiamo un punto dove attraccare.”
Forse conosco un buon posto.” Ho remato fino al lido di Melide, c'erano solo due o tre morti viventi sul prato. “Sul perimetro c'è una ramina alta due metri e l'unico passaggio a disposizione è davanti al bar. Dovrebbe garantirci una buona copertura, anche se temporanea.”
Va bene recluta”, ha detto il sergente maggiore appoggiando il fucile sul fondo della barca, “non fare niente finché non torno.”
Si è avvicinato
Pronti?” ci ha chiesto Massi.
Abbiamo annuito. Ha tirato fuori un Zippo da tasca e ha acceso la miccia. “Let's rock, baby.”
I razzetti sono partiti in aria e hanno fatto un bel baccano per una trentina di secondi. Abbiamo aspettato nei pressi della barca per una decina di minuti, in silenzio e pronti a partire, fino a quando abbiamo sentito un'esplosione.
Che cos'era?” abbiamo detto in contemporanea.
Ci siamo avvicinati al bar del Lido che fortunatamente aveva la porta chiusa a chiave. Uno zombie col grembiule sporco di sangue e una mano mozzata si è messo a sbavare sul vetro, tentando di raggiungerci. La situazione fuori era bella incasinata: il campo da calcio del Melide e il parcheggio di Swissminiatur erano infestati di morti viventi, almeno una cinquantina a occhio e croce. Ma non si sono interessati a noi: si stavano tutti dirigendo verso il nucleo.
Stanno arrivando!” ho detto.
Ma se stanno andando da tutt'altra parte?!” ha replicato Viola.
Non gli zombie! I giornalisti, i sopravvissuti. L'esplosione è un diversivo, stanno cercando di passare dal nucleo!”
Massi ha risguainato le spade. “Pronti a correre.”
Il tempo non sembrava passare mai e le strade verso il paese si affolavano sempre più. A un certo punto abbiamo sentito delle grida in lontananza, qualcosa di indistinguibile, poi il silenzio.
Due minuti e ce ne andiamo”, ha ordinato Massi.
Ho fatto un passo avanti e ho allungato il collo.
Possono farcela, devono farcela!
Massi ha picchiettato l'indice sull'orologio. “Tempo scaduto, si va.”
Aspettiamo ancora un attim–”
Mi si è avvicinato, il suo viso a un niente dal mio. “RECLUTA, HO DETTO CHE SI VA!”
L'alito gli puzzava di fogna, ma ho sostenuto il suo sguardo e non mi sono mosso di un centimetro.
Ragazzi, ce n'è uno!”
Viola si è guardata intorno e ha fatto una ventina di metri di corsa verso il campo da calcio. C'era un ragazzo alto dai capelli neri in lontananza, con un blazer scuro su una maglietta bianca: stava correndo verso di noi. Proveniva dalla cantonale, era riuscito a evitare l'assembramento di zombie nelle strade del nucleo; zoppicava vistosamente e ne aveva una dozzina alle calcagna.
Fermatevi, ci sono, ci sono!” ha urlato.
Pessima idea. Gli zombie diretti verso il paese si sono dirottati verso di lui mentre era ancora davanti al bar Il Grande Fratello. Rimaneva tutto il campo da attraversare.
Non ce la fa, così non ce la fa!” ha detto Viola correndo verso di lui.
Viola resta qui!” ho gridato.
Stupida puttana, partiamo senza di lei.”
Scordatelo, dobbiamo aspettarla.”
Intanto Viola aveva raggiunto il ragazzo e lo stava aiutando a correre. Erano già a metà campo, ce la potevano fare.
Dai dai dai!” ho gridato andando loro incontro. Ho preso il giovane per l'altro braccio e li ho aiutati ad accedere al Lido e a percorrere gli ultimi metri. Intanto Massi si era spostato vicino alla barca, ai remi.
Muovete il culo, stronzi!”
Ci siamo buttati sull'imbarcazione proprio mentre il gruppo di morti viventi superava il varco davanti al bar; ancora qualche secondo e ci avrebbero fatto il culo.
Mentre Massi remava verso il largo e ci squadrava con gli occhi socchiusi, abbiamo ripreso fiato.
Dove... Sono... Gli altri? E Andrea?” ho chiesto tra un respiro e l'altro.
Loro... Loro sono morti. Sono sfuggito per miracolo.”
L'ho guardato meglio. “Ma tu sei...”
Non ho potuto terminare la frase perché la barca ha urtato contro la piattaforma sul lago, a una ventina di metri dalla riva.
Ehi, guarda dove vai!” ho detto a Massi.
Lui in tutta risposta si è alzato in piedi e ha estratto una spada, puntandola al collo del ragazzo.
Tu, scendi.”
Lui ha deglutito. “Ma... Ma cosa dici?!”
Non te lo ripeterò una seconda volta.”
Massi ma che stai facendo?” ho chiesto io mettendomi in piedi. “Non sai chi è? Non l'hai mai visto in televisione?”
Non me ne frega un cazzo. Guardategli la gamba.”
Io e Viola abbiamo abbassato lo sguardo: sopra delle sneaker sporche che un tempo dovevano esser state gialle fosforescenti, c'erano dei jeans sbrindellati e macchiati di sangue sulla gamba destra.
Alza il risvolto, da bravo” gli ha mormorato Massi avvicinando la lama.
Lui lo ha guardato per qualche secondo e ha eseguito. Aveva una brutta ferita sul polpaccio. “Mi sono tagliato su una ramina arrugginita, gli altri sono rimasti impigliati e... Anche quelli che lavoravano in radio con me, sono...” Ha preso un sospiro. “Non ce l'hanno fatta.”
Plausibile” ha annuito Viola.
Hai sentito? Giù quella lama!” ho ordinato a Massi.
Lui ha sfoderato la seconda spada e l'ha puntata verso me.
Può essere come non può essere. Ora vi dico cosa facciamo: il nostro caro amico qui presente scende dalla barca e si sistema su quella piattaforma. Gli lasciamo passare la notte tranquillo, con una bella crema disinfettante da mettere sul taglio, qualche coperta, cibo e acqua. Tanto da una parte ha il lago, dall'altra un mucchio di zombie” e ha fatto cenno alla costa che ormai brulicava di morti viventi. “Non penso avrà voglia di farsi un giro. Domani mattina torniamo, sale a bordo e io gli porgerò le mie scuse. Ci sono domande?” Ho aperto bocca ma non mi ha dato il tempo di rispondere. “Nessuna domanda. Eseguire.”
Smettila Massi, tu non sai chi è lui, è in buona fed–”
Subito” e ha digrignato i denti.
Lo abbiamo lasciato lì con coperte, provviste e la crema cicatrizzante.
Allora, a domani. E scusalo, è fatto così” ho detto mentre Massi remava e la barca si allontanava dalla piattaforma. Lui si è messo una coperta sulle spalle e non ha detto niente. Si è voltato verso gli zombie e ci ha rivolto le spalle finché non sono più riuscito a distinguerlo.
Vedrai, la notte passerà in fretta” mi ha sussurrato Viola coprendosi la bocca con la mano, senza farsi sentire da Massi.

Ho fatto di sì con la testa. “Va bene. Aspettiamo.”

1 commenti:

  1. Luca Paltenghi ha detto...

    Il ragazzo dai capelli neri che ha presentato in televisione... Forte! :-)

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