Giorno #10: Sorpresa.



Oggi è successo qualcosa di inatteso.
Ho trascorso la mattina ad attraversare la zona industriale di Stabio, scavalcando non so quanti cancelli e ramine. Sono arrivato sul retro del Military Megastore attorno alle 12 e mi sono armato di falcetto e batticarne, pronto a farmi strada verso l'entrata. Ma il cancello era chiuso, e il parcheggio deserto. La porta era aperta, sono entrato.
Le luci erano tutte accese e il negozio era stato rivoltato come un calzino: a parte due manichini all'entrata, tutto era riverso a terra. Ho camminato lungo un corridoio schivando scatole e scatoloni, cercando di memorizzare quanto mi sarebbe stato necessario per continuare il viaggio. In fondo al locale il pavimento era cosparso di scatole di mannaie e coltelli, e mi sono inginocchiato alla ricerca di una confezione piena. Ho sentito dei passi alle mie spalle: era lo zombie di un grassone senza un braccio e una mano e con un gilet marrone addosso, forse un cacciatore. Ondeggiava lentamente verso di me e mi ha dato il tempo di guardarmi in giro: non c'era nessun altro. L'ho atteso col sorriso e il falcetto in mano. Quando mi è arrivato a un paio di passi, l'ho colpito al collo convinto di mozzargli la testa di netto, ma la lama arrugginita si è incastrata nell'adipe del suo collo e lui ne ha approfittato per lanciarmisi addosso.
Il batticarne mi è sfuggito di mano e sono crollato a terra. Gli ho messo la mano destra attorno al collo cercando di tenerlo lontano, la bava che mi colava sul mento; con la sinistra tastavo le scatole alla ricerca di una lama. Dopo pochi secondi il braccio destro ha iniziato a farmi male, piegandosi sempre di più. Ce l'avevo a un palmo dalla faccia quando ho sentito: “Tienilo su!”
Chi era? Gli ho stretto il collo anche con la sinistra e ho spinto con tutte le mie forze, sollevandogli il capo di una trentina di centimetri. Una freccia gli ha trafitto la testa e uno schizzo di sangue mi ha macchiato la fronte. L'ho spostato di lato e mi sono messo a sedere, respirando a pieni polmoni: una donna aveva una freccia incoccata in un arco nero e si stava avvicinando a lunghi passi, puntandola verso me.
Ti ha morso?” mi ha gridato fermandosi a una decina di metri da me.
N-no, per fortuna no” ho detto tastandomi le braccia.
Ha socchiuso un occhio e teso ancor di più l'arma. “Non ti credo.”
Ho alzato le braccia. “Senti, ti posso assicurar–”
Spogliati.”
C-come?”
Spogliati. Subito.”
Ho lasciato cadere lo zaino e l'ho osservata meglio: aveva capelli lunghi e bruni, occhi aguzzi, labbra sottili e rosa. Mi sono tolto tutto, rimanendo in mutande.
Va bene? Convinta?” e ho fatto una piroetta.
E là sotto?” ha chiesto facendo un cenno con la testa.
Scusa, ma ti pare che uno zombie abbia avuto l'accortezza di mordermi il culo?!”
Ha sbuffato. “Stai lì.” Ha riposto la freccia nella faretra e raggiunto uno scaffale a una decina di metri di distanza; ha raccolto qualcosa ed è tornata indietro.
Rivestiti, e sopra la giacca mettiti questo” e mi ha lanciato un gilet fluorescente.
Ma gli zombie mi vedranno da un chilometro di distanza!”
Lei mi è venuta incontro e mi ha ficcato gli occhi nei miei. Erano bruni e profondi. Ho deglutito. “No, con questo ti vedrò io a un chilometro di distanza.”
È andata a bloccare la porta con una corda e ha perlustrato il negozio mentre mi rivestivo.
Tu” mi ha gridato dall'altra parte del locale, e io mi sono messo sull'attenti; lei mi è venuta incontro. “Prendi lo zombie e sistemalo in un angolo, domani mattina ce ne liberiamo.” Si è piegata, ha afferrato la freccia e l'ha estirpata dal cranio. L'ha usata come bacchetta e me l'ha puntata contro, a un centimetro dal naso. “Io passo in rassegna l'ufficio lì dietro, tu fai quello che vuoi basta che non mi disturbi. E stai molto attento: se solo provi a sgattaiolare via o a fare irruzione lì dentro, te la faccio entrare in un orecchio e uscire dall'altro.” L'ha pulita con uno straccio e ha riposto anche quella nella faretra. “A dopo” e ha chiuso la porta.

Sono passate più di quattro ore: lo zombie è coperto da tele cerate in un angolo, mi sono creato una specie di giaciglio con dei sacchi militari e trovato una presa elettrica alla quale attaccare il computer. Ora che ci penso non mangio da più di 24 ore, ma a prima vista pare che tutto il cibo sia già stato saccheggiato. Continuo a cercare.

0 commenti:

Posta un commento