Okay, ho mangiato. Pensavo di farmi un
paio di risate davanti ai concorrenti ignoranti di qualche quiz ma
sulla RSI sono già partiti con “Affari di famiglia” e il “6”
che segue mi fa capire che senza le altre cinque stagioni non capirei
una cippa. E quindi tanto vale riprendere qui.
Dove eravamo rimasti? Ah sì, dalla
psicologa. Dopo aver sciorinato una lunga lista di banalità (“Il
mio libro preferito è la Divina Commedia”, “I miei hobby
sono leggere e viaggiare”, “Ho scelto di fare l'insegnante per
amore delle nuove generazioni”), mi ha detto che avrei dovuto
iniziare un diario, anche un blog, e dare libero sfogo al mio “essere
più intimo”. Vabbe'. Poi è andata al punto.
“Mi racconti della sua ex-moglie”.
Ho sospirato. “Cosa devo
raccontare?”.
Lei è rimasta zitta e ha preso un
appunto.
Qualcosa tipo 'Refrattarietà a
rispondere' o 'Difficoltà ad aprirsi', ci scommetto.
“Dove si trova sua moglie adesso,
signor Camporosso?”
“A Giubiasco, suppongo” ho detto
alzando le spalle.
Lei ha scritto qualcos'altro. “Abita
lì?”
Ho scosso la testa. “No, però è là
che hanno organizzato la fiera delle vacche, oggi pomeriggio. E se ha
partecipato, sicuro come le tasse che ha vinto facile”.
Lei ha sgranato gli occhi, aperto la
bocca e tirato una riga sul foglio. Si è tirata indietro la manica e
ha dato un'occhiata all'orologio. “Temo che il tempo a nostra
disposizione è scaduto.”
“Sia scaduto.”
“Prego?”
“Congiuntivo. Con temere ci vuole il
congiuntivo.”
Stavolta è stata lei a sospirare.
“Vada, la prego.”
Sono uscito dal palazzo, faceva un
caldino mica male oggi a Lugano. Ho controllato il cellulare: le
15.27. In teoria dovevo restare sino alle 15.45, ma si vede che
l'orologio della psicologa correva.
Oppure ti ha cacciato prima del
dovuto, mi ha sussurrato il
diavoletto che vive sulla mia spalla destra.
Oppure doveva correre a Giubiasco
per partecipare alla gara, gli
ha risposto il gemello dalla spalla sinistra.
Ogni tanto entrano
in competizione, ma per il resto vanno d'amore e d'accordo.
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