Ieri
abbiamo camminato da Foroglio a San Carlo e su fino al rifugio
Poncione di Braga, oltre 2000 metri sopra il livello del mare; oggi
siamo invece scesi di quota e abbiamo raggiunto Valle di Peccia nel
primo pomeriggio. Abbiamo impiegato un bel po' di tempo a liberare
il Baborca dalla neve, pare che ci sia stata una valanga, ma dopo un
paio d'ore passate a scavare ce l'abbiamo fatta. Muoversi nel buio
totale con solo una torcia e uno Zippo a rischiarare l'oscurità...
Brr, non lo rifarei. Comunque l'abbiamo percorso e raggiunto infine
Peccia, dove abbiamo trovato riparo in una casa affacciata sulla
Maggia.
Inutile
dire che siamo tutti stravolti dalla giornata, ma è una stanchezza
positiva, dovuto a sforzi che ci avvicinano all'obiettivo, e non al
timore di essere uccisi a ogni passo. Solo sul limitare del paese,
dopo quattro giorni di vuoto totale, abbiamo visto degli zombie –
pare proprio che il freddo e il gelo li immobilizzino, si vede che i
muscoli e le giunture si intorpidiscono, o qualcosa del genere. In
più, la neve impedisce loro di muoversi rapidamente come in città e
oggi ne abbiamo persino visto uno immobilizzato dal busto in giù in
un cumulo di neve, che agitava le braccia come un forsennato.
Un
bersaglio facile facile.
Non abbiamo tuttavia sprecato pallottole o
frecce con loro, perché più ci avviciniamo al San Gottardo e più è
chiaro a tutti che dovremo usare ogni più piccola particella di
energia per essere sicuri di uscirne fuori vivi e arrivare a Zurigo.
0 commenti: