Giorno #83: Lungo il fiume Melezza.



Siamo vivi per miracolo.

Quella sera a Orselina siamo stati attaccati da un'orda di zombie senza sapere da dove venisse e dove finisse. Arrivavano dalla montagna e dalla valle, da sinistra e da destra. A decine, centinaia. Non finivano mai. Abbiamo fatto i bagagli in fretta e furia e siamo usciti dalle finestre del primo piano proprio mentre irrompevano in casa. Considerata l'oscurità, siamo passati per l'unico territorio che conoscevamo – quello che ci aveva portato sino a lì.
Abbiamo camminato e camminato a ritroso, ma il fatto di essere in gruppo li rendeva più rapidi del solito e così siamo arrivati all'alba che praticamente correvamo in direzione di Brione. In quel momento, di fronte a noi, si è parato un campo zeppo di morti viventi.
Dobbiamo girare a destra verso Minusio” ho gridato, tra un ansimo e l'altro.
Ma è un centro abitato, rischiamo di venire sommersi” ha risposto Viola.
Lo so, ma non abbiamo scelta.”
Abbiamo tagliato per un bosco e trascorso i trenta minuti successivi a schivare fauci e artigli fino a quando siamo arrivati sul lago, nei pressi di una grossa villa. Ci siamo messi con la schiena contro il corrimano e ci siamo guardati intorno. Eravamo accerchiati da almeno duecento zombie.
Buttiamoci in acqua” ha proposto Viola, “ci allontaniamo a nuoto e torniamo in riva qualche centinaio di metri più in là.”
Goffredo ha fatto qualche passo avanti e abbattuto il primo zombie con il coltello.
Non possiamo. Goffredo peserà almeno cento chili, e con quella cotta di maglia, poi? Se ci lanciamo in acqua va a fondo come un sasso, te lo dico io.”
Ha srotolato la catena del mazzafrusto e iniziato a farlo roteare, ma erano troppi per aspettarsi che li facesse fuori tutto, anche con le frecce di Viola.
E allora cosa facciamo?” ha chiesto Viola tendendo l'arco.
Dammi un minuto, un minuto solo” e mi sono guardato intorno. Quando gli occhi sono caduti sulla villa e su una specie di garage in lamiera affacciato sull'acqua, ho iniziato a sperare. “Aspettami qui” e mi sono lanciato nel lago.
Cristiano!” mi ha urlato, ma ero troppo impegnato a nuotare per risponderle. Mi sono infilato nel box e ringraziato Dio. Sono montato a bordo e ho gridato. “Viola! Buttati!”
Hai trovato una barca?”
No, meglio. Muoviti!”
Goffredo, arrivo subito!” ha urlato e un paio di secondi dopo ho sentito un tonfo in acqua. Dopo nemmeno un minuto era davanti a me e alla mia nuova moto d'acqua bianca e rossa.
Ma che...” ha detto facendo affiorare la testa fuori dall'acqua. Le ho allungato un braccio e l'ho fatta montare sulla moto gemella accanto alla mia. “Muoviamoci!”
Siamo usciti dal garage a tutto gas e ci siamo allontanati di qualche metro da Goffredo. Mentre Viola attendeva al largo, io mi sono piazzato sotto al corrimano. Sentivo il mazzafrusto fendere l'aria e abbattersi sulla carne marcia dei morti viventi. Doveva essere un macello, là sopra.
Goffredo, buttati!”
Ha fatto qualche passo nella mia direzione e si è allungato per vedere da dove parlavo.
Si tu osi supporre ch'io vegna a cavallo di codesta diavoler–”
Eddai, non c'è tempo!” Con uno scatto mi sono appeso al corrimano e l'ho afferrato per la barba. “Se non vieni non ci sarà più un castello né un re Rabadan, perché quelli ti mangeranno vivo!” e gli ho girato la testa in direzione degli zombie che distavano ora meno di cinque metri.
Lui ha dato una rapida occhiata dietro di sé e fatto qualche rapido conto a mente, poi ha sbuffato.
Aveva capito.
Mi sono messo alla guida e ho aspettato che scendesse. Per poco non affondavamo! La moto è riuscita a rimanere a galla e un minuto dopo andavamo a tutta velocità in direzione di Locarno e della foce della Melezza.
Abbiamo risalito il fiume fino a Losone e siamo scesi sul lato destro del corso d'acqua, di fronte al Golf Gerre. Non sapevamo se ci stavano ancora inseguendo o se il rumore aveva attirato nuovi zombie sulle nostre tracce, quindi per sicurezza abbiamo bloccato l'acceleratore delle moto d'acqua e le abbiamo direzionate in direzione del lago. Sono andate a schiantarsi sulla costa qualche centinaio di metri più in giù, speriamo siano sufficienti.
Abbiamo perlustrato una decina di case tra Tegna e Ponte Brolla oggi, e senza incontrare nemmeno uno zombie. Non sappiamo quanti centri abitati così isolati visiteremo nei prossimi giorni, quindi meglio fare un po' di provviste.


In ogni caso, con un Goffredo intorno, è come avere una guardia del corpo sempre dietro le spalle. Un bel sollievo, vista l'agitazione delle ultime ore.

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