Giorno #50: San Valentino.



Con la scusa di dover far pipì, mi sono allontanato dalla cascina poco dopo le 18, prima che calasse il sole. I dintorni erano tranquilli, i morti viventi dovevano essere tutti sulla cantonale. Ho trovato due fiorellini bianchi, sotto delle foglie secche. Chissà come hanno potuto crescere, in pieno inverno. Ma d'altra parte non siamo anche noi così? Briciole di vita in un cantone morto e putrescente?
L'ho colto e sono tornato indietro. Massi e Jack se la intendevano bene, stavano discutendo di non so quale fucile mitragliatore del passato. Ne ho approfittato per allungare il fiore a Viola.
Per te.”
Lei si è sforzata nel rimanere seria, ma un sorriso le è sfuggito comunque. “E per quale motivo?”
Be', è San Valentino, no?” e ho sorriso. Darglielo il giorno dopo in cui era morto il suo fidanzato (per la seconda volta) non era il massimo della sensibilità, ma quel mondo aveva regole diverse da quelle abituali.
Lei ha preso il fiore scuotendo la testa. “Cristiano, grazie. Però, neanche se fossi l'ultimo uomo sulla Terra.”

Non ho smesso di sorridere. Di quel passo, non mancava poi molto.

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