Oggi,
nel tardo pomeriggio, siamo arrivati a Mugena. La strada da Vezio era
bloccata da una manciata di veicoli incidentati e da almeno una
ventina di morti viventi – di cui quattro o cinque incastrati nelle
lamiere, quindi abbiamo fatto il giro largo verso Alpe Firinescio per
poi scendere lungo il corso della Magliasina fino a quando abbiamo
puntato dritti verso est.
Giunti
nei pressi del Comune, Massi ha adocchiato da lontano uno stand di
tiro da 300 metri. Dopo aver passato mezz'ora coi binocoli attaccati
agli occhi, lo abbiamo raggiunto: non c'era nessuno e siamo partiti
col giro di perlustrazione. Oltre a qualche sacco di iuta e un bel
po' di bossoli conficcati nel terreno, abbiamo trovato anche due
pacchetti di biscotti e un armadio d'acciaio chiuso a chiave che
potrebbe contenere qualche munizione per il suo amato Fass 90.
“Se
solo avessi con me il mio kit di esplosivi” e ha sospirato.
“Potremmo
provare col piede di porco”, ho proposto.
La
notte stava però calando ed era troppo rischioso fare rumore a
quell'ora, così abbiamo trovato riparo in un capanno per gli
attrezzi non troppo lontano e ci siamo ripromessi di tornare domani
mattina.
Viola
è ancora fuori e per fortuna il tempo è più mite e asciutto
rispetto agli ultimi dieci giorni.
Tra
qualche minuto inizia il mio turno di guardia.
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